martedì 7 maggio 2013

Una soluzione per l’economia: la ristrutturazione

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L’accesso al credito è fermo e ciò ha contribuito al blocco dell’edilizia.
"Finalmente" dovrei dire!
No, no... non sono pazzo ad affermare queste cose.
Lo dico solamente considerando come si è costruito, dovunque, male e troppo.  
Quindi, mi ripeto, finalmente!







Purtroppo questa situazione ha fermato tanti settori, come i produttori di laterizi, di sanitari, di finestre, di arredi, ecc. che a loro volta hanno fermato le aziende primarie e così via, in cascata.
Il governo in carica si è preoccupato del problema legiferando per uno sgravio fiscale del 50% sulle opere edili e per favorire il recupero energetico.
Ma questa legge (o la difficoltà di far quadrare i conti) non ha tenuto conto del periodo di contribuzione troppo lungo e del valore Irap troppo basso; quindi con dei minimi risultati.

E allora cosa fare per rilanciare l’economia?
Un’idea, peraltro applicata con successo sin dai tempi del fascismo, potrebbe avvenire con la ristrutturazione delle nostre città.
E di bisogno ce ne sarebbe veramente molto!
Pensiamo a Napoli, a Genova, a Firenze, ai tutti i nostri centri storici, certamente difficili da mantenere, ma che oggi sono in un notevole stato di degrado, nelle case, nelle strade, nelle opere fognarie e nelle reti primarie di servizio.
Quanto si rivalorizzerebbe il patrimonio delle nostre città!
Certamente vanno trovate le risorse per intraprendere un percorso a così lungo termine, ma questo progetto porterebbe una quantità di lavoro talmente grande da coinvolgere migliaia di aziende per tanti, tanti anni.
Il problema sta nel reperire denaro?
Si, ma solo per l’avvio, in quanto a seguire, sarebbero gli stessi soldi a finanziare i successivi e tutto il sistema ne godrebbe.
Il problema sta nel raccogliere i primi stanziamenti? 
Bene potrebbero essere promossi in maniera…..allettante e perché non farlo con il 50% di sgravio fiscale, magari in due anni... E perché non incentivarlo ulteriormente?

Sicuramente il mio è e vuole essere solo un messaggio e la superficialità non è mai opportuna, ma ritengo questa idea una potenziale opportunità che i nostri tecnici, saggi e politici dovrebbero esaminare per farci tornare…. un bel sorriso.
Meglio se velocemente!  


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