venerdì 9 gennaio 2015

Posa in opera: "IL NASTRO AUTOESPANDENTE"

Sono andato a trovare un conoscente che sta ristrutturando l’appartamento e, guarda caso, c’era il posatore del falegname che preparava i materiali per montare le nuove finestre.
Un forte richiamo per  la mia attenzione.









Profilo in legno alluminio coibentato, sezione 84, doppio vetro, ferramenta Maico ventilata, ecc.
Ogni finestra protetta da una busta di pluriball chiusa sui lati e tutte assieme poste su di un pallettes.
Veramente ben fatte, un ottima finitura sulla faccia interna ed un bel profilo di alluminio.
La schiuma di coibente uniforme e ben distribuita.
Un bel prodotto.

Tornato dal posatore vedo che sta mettendo il nastro autoespandente (quello in rotoli di colore grigio antracite) sull’esterno di un telaio per garantire la sigillatura con la spalletta e l’architrave.

Poiché la funzione dell’autoespandente è essenziale ad impedire infiltrazioni di umidità, noto che il nastro è stato riportato in filo continuo anche sui 4 angoli e gli chiedo spiegazione.
Mi risponde: “Sa è così che va montato, altrimenti ogni angolo non sarebbe protetto, mentre il nastro espandendosi sigilla tutto, copre ogni fessura e così non passa ne aria ne umidità”.

Faccio notare che proprio perché il nastro è espandente la continuità sugli angoli fa sì che l’angolo del muro resterà aperto con una piccola fessura, mentre se fosse interrotto (e tagliato a 45°) aderirebbe perfettamente.
Poco convinto mi risponde: “Io glielo faccio come vuole, ma…”

Come è andata a finire secondo voi?
A ognuno il suo mestiere! e meno male che era la prima finestra!




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