venerdì 21 marzo 2014

La gestione dei collaboratori

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Vorrei dedicare questo post ad un mio amico/cliente di nome Armando, che ringrazio personalmente per i complimenti fatto pochi giorni fa nei riguardi del nostro blog e degli argomenti trattati.
Spero che anche questo post possa piacerti ed esserti utile.

Approfitto inoltre dell'occasione, per ricordare l'attesissima fiera di Norimberga, il Fensterbau, al quale parteciperemo, nella speranza di trovare novità, cose utili e anche un po' di ottimismo in più,
ingrediente importante ormai dimenticato nei cassetti delle aziende italiane...




La gestione dei collaboratori è un aspetto complesso della giornata lavorativa.
La difficoltà nasce dal fatto che ogni persona è diversa dagli altri e lo stesso messaggio provoca reazioni diverse: chi lo comprende, chi si offende, chi è indifferente, chi lo apprezza …  
Questo per capire quanto impegno sta nella comunicazione e quanta flessibilità serve per condurre la squadra in maniera efficace.
Ma è necessario avere una squadra? Direi proprio di si.  Oggi si vince solo se siamo una squadra.
In un mondo basato sul concetto di rete e social, il gruppo è fondamentale: in un negozio ci sono i volti dei commessi, in un ufficio le voci degli impiegati, nei reparti di lavorazione la coesione tra gli addetti.
Quindi finche siamo insieme non servono tecniche di gestione particolarmente sofisticate, ma cosa fare quando viene commesso un errore?
Come trattare quel collaboratore che…. s-collabora?
Le situazioni difficili si affrontano con una critica costruttiva e con l’obiettivo di crescere e di evitare il ripetersi dell’errore.  Ecco alcuni suggerimenti :

LA CRITICA
si deve evitare di affrontare l’argomento con una critica generale e indirizzata a tutto il gruppo.
Probabilmente il diretto interessato non capirà che è rivolta a lui e potrebbe sentirsi accusata un’altra persona.  Mai criticare davanti a colleghi o clienti. Si rischiano due tipi di reazione: la persona si difende preservando la propria professionalità o resta in silenzio ripromettendosi di farcela pagare prima o poi.

LA CHIAREZZA
se vogliamo che un collaboratore sappia una cosa….diciamogliela!
Parlare chiaro fa temere una reazione e allora si ricorre a frasi sibilline, sperando che l’interessato capisca ugualmente.   Invece dobbiamo essere chiari da subito e parlargli nel modo più opportuno possibile, perché è come lo diciamo che fa la differenza.

LA CRITICA DELL’AZIONE NON DELLA PERSONA
mai dire “sei un incapace” ma “questo lavoro non è stato fatto bene”.
In un caso la persona si sente accusata e può reagire con aggressività o sentirsi scoraggiata.
Se l’espressione è invece generica, sarà più facile ottenere la disponibilità ed ammettere la difficoltà incontrata.

LA RAPIDITA’
il successo nel risolvere un errore sta nella capacità di affrontarlo il più velocemente possibile.
E’ inutile fingere di non vedere il problema tollerandolo, meglio coinvolgere la persona per trovare la soluzione.

I collaboratori sono una parte determinante del successo dell’ attività ed il piacere di lavorare tutti assieme, fa la differenza tra soddisfazione o battaglia.
L’obiettivo è di condurre i collaboratori verso il benessere comune.

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