giovedì 28 febbraio 2013

Caricare un camion di finestre

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Spesso, quasi sempre, notiamo che la fase di carico del camion con il quale si dovranno consegnare le finestre avviene manualmente e richiede molto tempo, tanti uomini e da non sottovalutare, molta fatica. Quindi direi che oltre ad essere una cosa importante....è veramente COSTOSA!

Allora perché non usare un altro sistema?






Il metodo di cui stiamo parlando comprende la pallettizzazione automatica dei serramenti su di un pallet ed il trasferimento dello stesso sul pianale del camion attraverso un muletto. Probabilmente la risposta sarà qualcosa del tipo “perché ce ne stanno meno” e forse può essere anche vero, ma esaminando più a fondo la situazione, potremmo fare alcune considerazioni che potrebbero cambiare il Vs. pensiero (questi dati sono valori medi presi da una ricerca fatta fra alcuni nostri clienti).
> un trasporto effettuato da Firenze a Milano periferia, con un camion dotato di sponda idraulica e di proprietà che trasporti 100-150 finestre (media 120 finestre) vetrate e di dimensioni miste, costa circa 350,00 €.
> costo lordo del dipendente, incluse le incidenze dei costi fissi, 0,38 €/minuto

Quindi :
1) l’operazione di riporto “maniglia” sul telaio per entrambe l'estremità richiede ad una persona circa 3-4 minuti a finestra, quindi un costo di circa 160,00 €/carico

2) due persone (se non tre!) addette all’operazione costano, per le 2-3 ore mediamente necessarie al carico, circa  145,00 €.

3) la movimentazione interna di 13 carrelli di prodotto finito, molto spesso pesanti, ingombranti e poco maneggevoli, richiede tempo ad una persona per circa 35 minuti a commessa di carico, quindi 13,00 €.

4) la sovrapposizione, la legatura, le vibrazioni ed il maneggiamento, creano graffiature, ammaccature, rotture di vetri, etc. mediamente stimabili, comprese le operazioni di  rifacimento, circa 80,00 €/carico

5) il tempo della ns. persona allo scarico, costa almeno quanto al carico, 80,00 €.

6) il tempo di ricercare e ridividere (specialmente in cantiere) le finestre di ogni appartamento, richiede almeno due ore di lavoro di due persone. La stima per il costo dell’azienda (l’altra persona sarà del cantiere) è per circa 45,00 €.

7) l’affaticamento delle persone ed il rispetto delle normative (22 kg a strappo cad.o) non è quantificabile, ma certamente dopo un carico (e l’equivalente allo scarico), motiva un sacrosanto rallentamento fisico con un calo della produttività o se vogliamo, con un costo maggiore al minuto. Almeno sino al loro ristabilimento!
Per un totale costi di circa 523,00 €.


In alternativa, con un semplice pallettizzatore per finestre da circa 25.000,00 €. in ammortamento, potremmo pensare che il costo del trasporto compreso l’autista resta invariato e quindi il recupero è soltanto sulle operazioni :
1) il tempo di carico, eseguibile con un normale transpallet posto all’interno del camion che sarà equivalente a minuti 90, quindi € 35,00.

2) il tempo di scarico difficilmente supera i 90 minuti di una persona, € 35,00
Per un totale costi di circa 125,00 € + l’ammortamento macchina ripartito sul numero dei trasporti.

I tempi di sciupo, aggiustamento, movimentazione interna, sovrapposizione allo scarico, ricerca della finestra per appartamento, affaticamento, etc. diventano ininfluenti.              
Il servizio, la suddivisione degli appartamenti o delle commesse, etc. vanno oltre.
E Voi cosa ne pensate?


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venerdì 8 febbraio 2013

Per fortuna ci sono le REGOLE

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Ci siamo trovati a lavorare in un’azienda ricca di… “cani sciolti”, ovvero persone lasciate senza una vera e propria guida, qualcuno che li controlli e li gestisca al meglio.
Così, nel nostro piano di ammodernamento, abbiamo inserito obiettivi e regole per conseguirli.  Ma con i “cani sciolti” mica è così semplice!
Ben sapendo che il compito di far capire a cosa servono le regole spetta a chi le formula, ci siamo accorti che l’inosservanza nasceva dalla poca conoscenza delle motivazioni.Basterebbe capire perché si mettono le regole per avere una visione di cosa accadrebbe se non ci fossero e di quale epilogo avrebbero gli obiettivi prefissati.
Questo vale sia per chi le formula che per chi dovrebbe utilizzare la propria intelligenza nell’applicarle.


Allego un sunto simpatico edito dal Sole 24 ore
<< Stiamo per salire sull’aereo con un borsone in più: “Perché darlo in stiva? Poi devo aspettare al ritiro bagagli. Che fastidio darà!”. Ma anche gli altri passeggeri sono “auto indulgenti”.
Lo spazio nelle cappelliere però è limitato: i borsoni extra devono essere messi in stiva. Ci vuole tempo e così il decollo viene ritardato.
Potrebbe sembrare un esempio banale.  Concentrati nei nostri diritti, tralasciamo i nostri doveri.
Dovremmo tenere presente che ogni “diritto” confina con “dovere”; il mio diritto di passare con il semaforo verde, è legato al dovere di fermarsi per chi ha il rosso.

IN AZIENDA
Come interpretare questo tema nel mondo lavorativo?
L’associazione più immediata alla regola è la procedura che indica ad un gruppo di persone cosa fare per conseguire un risultato.
Se la ragion d’essere è pertanto valida, l’applicazione è spesso “macchiata” da interpretazioni di basso livello.
Ad esempio:
- alle osservazioni sull’inutilità di alcune azioni, la risposta è: “Perché è scritto nelle procedure!”
oppure
- le persone sono autorizzate ad operare in maniera del tutto indipendente dalle procedure.

Due contesti diversi con un infelice comune!
Nel primo caso la considerazione sulle persone è bassa: è chiesto di eseguire, non di capire, né di cogliere il valore delle loro azioni.
Nel secondo, è palese lo spreco di tempo per gestire le procedure>>

Non facciamo sempre i ….”cani sciolti”!!!


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