venerdì 20 dicembre 2013

Buone feste a tutti!!!



Anche il 2013 è oramai trascorso e, come di consueto, rinnoviamo gli auguri di buone feste a tutti coloro che ci conoscono, che lavorano con noi o che ci seguono sul blog.                  
Seppur sempre graditi, gli auguri di quest’anno vorremmo fossero considerati ancor più importanti dei precedenti e precursori di buon auspici.
Troppe sono le aziende costrette a cessare l’attività e troppe sono le persone e le famiglie messe in difficoltà da un’assurda realtà politica e finanziaria, che ancora non da segnali di ripresa e tranquillità.
Ma tutti noi siamo ancora qua, corriamo e lottiamo perché crediamo in quello che facciamo e questo alla lunga, porterà sicuramente dei risultati.
Perciò auguriamo a tutti Voi buone feste, confidando che queste piccolo periodo di calma porti idee nuove ed il lavoro necessario ad affrontare un periodo ancora molto complesso.
Buon Natale ed auguri per un felice 2014!

giovedì 14 novembre 2013

A natale la produzione fa miracoli...

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L'ultima volta che ho detto ad un nostro cliente, parlando delle difficoltà nel rispettare le date di consegna degli ordini a portafoglio, la frase "...a Dicembre la produzione di solito fa miracoli...", mi ha risposto dicendo con un sorriso: "Sarà grazie all'aiuto di Babbo Natale!"
"Può darsi" - ho detto - "ma forse ci sono ragioni ben diverse e un po' più tecniche di questa!"
Dato che la persona con cui dialogavo, è una nuova lettrice del nostro blog, approfitto dell'occasione per continuare la nostra conversazione.

Si deve considerare che un'azienda produttrice, sia di finestre, porte o persiane, sia di cucine ed arredamento, ha continuamente la possibilità e la scelta di aumentare la propria quantità di produzione.
Ripeto spesso ai nostri clienti una frase: "Se non sei dipendente da fattori esterni, ma sei tu a comandare te stesso, sono le scelte che fai a determinare la tua forza produttiva".
Sicuramente ci sono molti eventi (oltre ai fornitori esterni) che possono causare un calo della produttività; dopotutto le aziende sono legate al personale di ufficio e lavorazione che, al contrario di macchine automatiche, hanno il diritto ad un orario ben preciso, a delle pause, permessi, malattie, giornate storte, ecc...
Comunque sia, sono le scelte imprenditoriali e l'utilizzo di alcuni mezzi o strumenti a determinare il buono o il cattivo tempo.
Fare più ore nei reparti strategici (come il "collo di bottiglia" oppure in quelli con minor flessibilità) ne è proprio un esempio; ci saranno dei costi maggiori, questo è sicuro, ma quelle ore permettono di fare quantità superiori agli standard e di recuperare eventuali ritardi accumulati.
La programmazione è una seconda arma. Sapere quali ordini sono a portafoglio, quali e quanti sono in consegna in quella settimana, quale è l'occupazione del personale e quale delle macchine in lavorazione, ci fornisce un controllo ottimale che permettere di spostare ordini di importanza inferiore a discapito di altri fondamentali, anticipare o posticipare date di consegna, spostare uomini da un reparto ad un altro e così via...
Inoltre, il responsabile in lavorazione oppure un continuo ed adeguato controllo da parte della direzione, è comunque il miglior modo per mantenere alta la produttività e rispettare gli accordi presi con i clienti, ma anche per ridurre i costi, rispettare la qualità, eliminare o quasi le contestazioni e molto altro ancora.
Con questo non voglio dire che la gestione di una falegnameria è cosa semplice, anzi, vorrei solamente ripetere l'importanza di un controllo e di una gestione organizzata, determinata dalle scelte fatte.

Se poi, come dice la nostra cliente, Babbo Natale decide di farci un bel regalo, gli saremo sicuramente grati.
Oppure se addirittura il "Superiore", dato il periodo, fa anche un bellissimo miracolo, festeggeremo tutti quanti un fine anno meraviglioso, sia i produttori che i clienti.

A presto!

giovedì 31 ottobre 2013

IL LEGNO SANTO E DISPETTOSO

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In occasione della festa di Ognissanti un nostro cliente, la Porte a Porte di Teano (CE), ha inviato questa simpatica mail a noi e a tutti i loro clienti e contatti dei social network, con delle piccole pillole di curiosità di questo periodo.

Essere sempre presenti nel "sociale" grazie a Facebook, Twitter, Linkedin ma anche semplicemente tramite l'intramontabile e-mail, è una cosa giovane, intelligente, facile, utile e perché no....anche divertente!

Approfittiamo quindi per fare i nostri complimenti a chi fa già uso di questi sistemi, a chi sta pensando di iniziare e a chi lo farà davvero.

Siamo oltretutto contenti di pubblicarla sul nostro blog per le falegnamerie, approfittando dell'occasione per farvela leggere e augurarVi buone feste.



In Italia esiste il Legno Santo?
Il cachi (diospyros kaki) si usa chiamarlo “legno santo”. 
Deriva proprio dal nome scientifico “diospyros” che rimanderebbe appunto al carattere divino di questa pianta. 
Ma i cachi sono anche dispettosi... visto che siamo anche in tema Halloween!
I suoi frutti sono spesso ingannevoli, se pur dall'aspetto invitante, quando non sono ancora maturi risultano allappanti.  

Ma non solo...
Anche in America hanno un loro "legno santo"!
Il Guaiacum Sanctum è una pianta dell'America Centrale.
E' un piccolo albero dalla crescita lenta che raggiunge i 12 m di altezza, oramai difficile da vedere di queste dimensioni a causa del taglio per ricavarne legname. E' durissimo e pesante infatti il suo peso specifico è superiore a due, e quindi non galleggia.

E allora buon ponte di Ognissanti!

martedì 15 ottobre 2013

OPEN DAY - Consorzio Legno Legno

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Verona, 15 Novembre 2013 

Ingresso riservato ai serramentisti, rivenditori e progettisti  iscritti








L'evento è una giornata di cultura del serramento che coinvolgerà le aziende dell’intera filiera proponendo aggiornamento e dibattiti sugli argomenti di più forte attualità.

Le aziende partner  fanno conoscere la propria realtà aziendale esponendo i propri prodotti e ritrovati di ultima generazione.
L'incontro tecnico-commerciale offre ai serramentisti l'opportunità di concretizzare nuove relazioni con i fornitori e di allargare il loro mercato di riferimento.



lunedì 7 ottobre 2013

MADE EXPO 2013 - "Na festa paesana"

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E' iniziata così la nostra visita al Made Expo di Milano.
Solo dopo pochi minuti dall'ingresso ai padiglioni di nostro interesse, ci siamo incontrati con una persona che nel parlare ha definito come "na festa paesana" una delle fiere più importanti per il settore del serramento e dell'edilizia in generale.
La cosa in un primo momento ci ha fatto sorridere, poi però ci ha fatto riflettere...
In effetti la sensazione che ha dato, non solo a noi ma a molte delle nostre conoscenze, è proprio quella di un ritrovo di persone che si conosce da sempre e che ha poco o niente da raccontarsi. Solite facce, discorsi monotematici sul periodo difficile ed assolutamente poche novità.
Troppo poche per una fiera che dovrebbe dare coraggio alle persone che ci lavorano dimostrando l'importanza indiscussa del settore dell'edilizia ed invece, purtroppo, la realtà del periodo è ben diversa e solo alcune piccole isole si sono staccate dalla terraferma e navigano incontrastate in un mare totalmente inquinato.
Tuttavia, durante i primi 2 giorni di fiera si sono viste poche persone, come pensavamo, mentre il 3° giorno ci siamo dovuti ricredere perché a momenti i corridoi erano pieni. Speriamo sia un bel segnale positivo anche se, un giorno di affluenza è comunque troppo poco.

Quello che abbiamo potuto notare, è stata la misera presenza dei produttori di serramenti in legno, al contrario della buona partecipazione dei produttori di porte, sia per quanto riguarda i soliti nomi di prestigio come Tre P - Tre Più, Ferrerolegno, Door2000, ecc.. ma anche delle piccole industrie come Porte a Porte, CiesseDomus, Giomo porte e altro ancora.
La sensazione che abbiamo avuto, è stata l'esposizione di prodotti di minor prezzo da parte delle aziende leader nei settori, quasi a voler dimostrare un interesse e coinvolgimento a fasce di mercato diverse dalle loro abitudini, che invece stanno diventando sempre più di nicchia.
Per quanto riguarda le poche novità, la finestra con giunzione meccanica presentata da due aziende con soluzioni un po' diverse; in un caso con viti e tiranti a bussola, nel secondo con cerniere tipo mobile.

Notevole l'affluenza e l'interesse da parte dei paesi esteri e tutto ciò farebbe ben sperare in una ripresa del settore con sbocchi verso altri mercati.
Purtroppo, nonostante questa importante visita in Italia, molte delle grandi aziende sempre viste al Made Expo come De Carlo, Pavanello, ecc... hanno preferito non presentarsi nemmeno, dando la sensazione di non credere più al mercato nazionale e dimostrando massima concentrazione verso nuovi orizzonti.
Speriamo che questa possa essere una valida soluzione sia per loro, sia per le piccole imprese che in questo modo potrebbero tornare ad avere spazio nel mercato italiano.

Ci auguriamo infine che questa "festa paesana" riesca a portare nuovi sorrisi sui volti della gente, simbolo di serenità ed allegria, che ad una festa come nel lavoro, non dovrebbero mai mancare.


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lunedì 23 settembre 2013

Uno dei problemi peggiori nelle falegnamerie

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Immaginiamo di essere un privato che deve comprare delle porte per la propria casa.

La prima cosa che faccio è guardare su internet. Cercherò qualcosa del tipo... "porte da interni", o ancora meglio "porte in legno" e anche "porte economiche".
Mi appariranno, oltre ai distributori come Leroy Merlin, anche i grandi nomi di industrie italiane.
Personalmente ho già un'idea della porta che cerco e quindi esamino il sito internet nel tentativo di trovare una rivendita vicino a casa mia o il costruttore che corrisponde di più alle mie necessità.
Prendo indirizzo, telefono, prenoto appuntamento e mi dirigo nel negozio.
La persona di competenza mi illustra i prodotti, mi consiglia il materiale più giusto e poi mi lascia del tempo a mia disposizione per effettuare la scelta.
Scelgo! Sono convinto. Inizio a fare l'ordine. Dico tutto quello che mi serve, rispondo alle domande informative e poi arrivo a trattare due punti, che per me che non sono del settore, sembrano due cose banalissime: lo sconto e la data di consegna.
Quella bella atmosfera che c'era fino a poco fa svanisce in un attimo. Avverto qualcosa nell'espressione del venditore che non è più la stessa di prima. La battaglia è iniziata e suppongo che sia per colpa della richiesta di sconto. Beh, era presumibile che gliela chiedessi, non è così?
Immagino d'indossare l'armatura, di brandire la spada e di incominciare il duello quando.......il venditore mi dice: "non c'è problema, quest'azienda prevede il 20% di sconto, ma io sono ancora più buono e le vengo incontro facendole il 23%".
Sono sconcertato ma allo stesso tempo contento. Immaginavo uno scontro all'ultimo sangue ed invece, dopo pochi minuti, ho già ottenuto il 25%. 
Smetto di chiedere, quasi per compassione. Capisco il periodo difficile per le aziende italiane dovuto alla crisi, ma non pensavo fino a questi livelli. Comunque sia, contento per il prezzo ottenuto (anche se non è mai abbastanza), ritorno sul secondo argomento accennato poco fa... la data di consegna!
Per un attimo, mi torna in mente l'espressione rigida e perplessa del venditore, quando avevo posto le mie domande. Io pensavo fosse impaurito dallo sconto....e se fosse invece per la data in cui deve fornirmi il materiale? In effetti mi creerebbe molti problemi se sgarrasse la data precisa. Devo accordarmi con muratori, elettricisti, imbianchino e chissà quanti altri che adesso non mi vengano in mente...
Allora mi sorge spontanea una domanda.
"Mi scusi, ma quanto tempo ci vuole per avere queste porte?
Il venditore estrae dal cassetto un libretto abbozzato. Mi passa un brivido pensando all'affascinante catalogo presentato poco fa e al meraviglioso listino prezzi che aveva per le mani. 
Sfoglia una pagina, ne sfoglia una seconda....torna indietro alla prima....e poi, dopo aver riempito d'aria i polmoni con un sospirone allarmante, mi dice: "beh sa, siamo un po' impegnati in questo periodo dell'anno, però sempre per venirle incontro, diciamo che in un mese, massimo un mese e mezzo, dovrei farvele avere e montate a casa..."
"Cosaaaaaaaaa?!?!?" 
Fra 1 mese e mezzo? Per quel giorno pensavo di aver preso già anche il cane ed invece sarò ancora ad aspettare le mie porte.
Una goccia di sudore scivola dalla mia fronte. Prendo un fazzoletto e mi asciugo. 
Guardo il venditore, che invece di fazzoletti ne ha già finito un pacchetto, e gli dico: "si potrebbe fare un po' prima?"
La carnagione del venditore passa dall'abbronzato, al rosa, per finire sul bianco pallido. Accidenti, ora sviene! Ma perché?!??!?!
Ha davvero così paura a dirmi una data di consegna oppure ci vuole più a fare una porta che a costruire la mia villetta? 
Poi, quando tutto sembrava perduto, il venditore si riprende dallo shock subito, come se nulla fosse. Si aggiusta il colletto della cravatta e mi dice: "Certo signore, nessun problema. Firmi qui ed in 30 giorni le assicuro che la sua casa avrà delle bellissime porte!"
Prendo la penna, firmo e contento ma un po' titubante faccio finta di uscire dal negozio.
Pochi istanti dopo il venditore fa una telefonata, passando il nuovo lavoro direttamente al produttore e dice queste parole, che portano tutta la verità ai miei occhi: "Ciao, è venuto un nuovo cliente, abbiamo un altro ORDINE URGENTE..."!

Questo racconto inventato, purtroppo non è una realtà così lontana.
Alcune delle nostre aziende italiane, capaci di fare ottima qualità anche in tempi brevi, hanno delle lacune sull'organizzazione e nel rispetto della data di consegna accordata. Questo deve assolutamente cambiare.
L'organizzazione è fondamentale per un'industria. 
L'affidabilità sulla consegna è fondamentale per il cliente.


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venerdì 23 agosto 2013

La domanda di un nostro lettore

Contatti
Dedico questo articolo a tutte le persone che leggono il nostro blog, ma in particolar modo a quella persona di cui non posso fare il nome, per ovvie ragioni, che ha scritto nello spazio dedicato "Hai da fare una domanda?" (a fianco sulla destra) queste testuali parole:
"Salve a tutti, sono xxxx ed ho una falegnameria a Bergamo. Come molti, se non quasi tutti, viviamo male in questo periodo e dato che il governo non ci sostiene e le banche non danno più soldi, credo che dovremo trovare una soluzione interna alla nostra azienda. Dobbiamo aiutarci da soli altrimenti chiuderemo.
Ho visto quali servizi date alle aziende e vorrei capire meglio cosa intendete per check-up.
Grazie"










Per prima cosa vorrei ringraziare il Sig. xxxx per averci contattato. Ci fa sempre molto piacere quando riceviamo messaggi o domande dai nostri follower.
Il check up, è un controllo dello stato attuale della Vostra azienda e serve ad analizzare l'organizzazione, i reparti di lavorazione e i sistemi gestionali/produttivi, con gli occhi di una persona esterna che conosce realtà industriali e artigianali, molte delle più o meno note aziende costruttrici di macchine, utensili, impianti e movimentazioni di questo settore, ma anche sistemi e software organizzativi presenti sul mercato.
Per effettuare un esame abbastanza completo normalmente impieghiamo da 1 a 2 giorni con la collaborazione di alcune persone dell'azienda in grado di rispondere alle nostre domande chiave.

Vorrei precisare che un check up è l'ottimo strumento che permette di verificare quali sono gli errori più evidenti nella propria struttura ed i punti più critici da correggere.
Dopotutto è facile non accorgersi quali e dove sono i problemi, soprattutto vivendo quotidianamente la stessa realtà.......non credete?

Ci piace paragonare un nostro check, ad una visita di controllo dal medico di fiducia.
Come a volte succede, andiamo dal dottore per un problema e lui ha il compito di individuare e intervenire su quelle cause che lo hanno motivato, ed in modo che non ricapiti più ci prescriverà la cura più appropriata.     La cosa non sempre è piacevole, ma cosa sarebbe successo se non lo avessimo saputo?
Quando il problema è di poco valore siamo in grado di curarci anche da soli, altre volte invece, c'è assolutamente bisogno delle cure di uno specialista.

Per il nostro check è proprio uguale; può capitare che oltre ai problemi di cui siete a conoscenza ce ne siano altri, ma poi, prescrivendoVi la giusta cura, sarete in grado di gestire al meglio la Vs. azienda.
Sta solo a Voi decidere se curarvi da soli o servirvi della nostra consulenza, specifica per le falegnamerie!




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domenica 18 agosto 2013

La programmazione degli ordini

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Pensandoci bene, sono già dieci anni che faccio questo lavoro nello studio di mio padre, ma se provo a ricordare i miei primi giorni, sembra essere passato un eternità.
Più che altro, mi sembra di aver cambiato mestiere!
La realtà invece è un'altra; il mio lavoro è sempre lo stesso ma è il mondo ad essere cambiato e sono le richieste dei clienti e le esigenze del mercato ad essersi trasformate.








Ricordo che le nostre consulenze nel 2003, erano volte soprattutto all'acquisto di macchinari e a progetti e ristrutturazioni di fabbriche. Consigliavamo quale centro di lavoro comprare, quale linea di produzione fosse migliore, andavamo a conoscere le aziende costruttrici per capire i pregi ed i difetti per consigliare al meglio il nostro cliente. Parlavamo di movimentazioni interne, rulliere, traslatori, navette elettroniche, caricatori, manipoltori, magazzini automatici e così via...
La vita delle aziende che seguivamo era abbastanza rosea ed in continua crescita. Posso dire di avere iniziato a lavorare negli ultimi anni di un periodo eccezionale, che ormai è stato distrutto e che dobbiamo ricostruire da soli, con le nostre mani.
Per questo motivo, chi non ha perso le speranze è ancora qua con noi, a combattere per tutto ciò che ha costruito negli anni passati, non pensando più solamente ad acquistare macchine o a progettare fabbriche nuove, ma a riorganizzare la propria azienda, facendo attenzione a tutti quei particolari, che in un periodo dove tutto va bene, dove il lavoro ed i fatturati non erano una grande preoccupazione, venivano posti in secondo piano nonostante la loro logica importanza.
A quali particolari faccio riferimento?
Beh, in questo momento devo generalizzare, poiché gli argomenti sarebbero troppi e diversi fra loro.
Quindi parlerò della programmazione degli ordini, una delle cose che fino ai giorni d'oggi non ha mai attirato l'attenzione di tanti e che invece meritava da sempre molto interesse.
Programmare la lavorazione, per un’azienda produttrice di finestre, porte, mobili, cucine, sia grande che piccola realtà, è il punto di partenza.
"Se parti male, non puoi che finire peggio" diceva un vecchio proverbio!
Immaginate di essere un atleta di atletica leggera. Il vostro lavoro è correre ed arrivare all’arrivo prima degli altri. Dovete fare un percorso semplice, ma senza errori. Qualsiasi sbaglio può farvi rallentare e arrivare ultimi. Il vostro coach vi ha sempre spiegato che correre è importante, ma che i secondi da guadagnare sono alla partenza. E' li che puoi decidere se partire bene, lanciato verso l’arrivo, oppure se farti rubare dal tuo avversario quei centimetri così fondamentali. Pensa un po'.....se parti inciampando!!!
Ecco, molte aziende, ancora oggi e senza accorgersene, partano inciampando.
Noi abbiamo creato, frutto di tante esperienze, un sistema di programmazione ed organizzazione ideale per le falegnamerie. Lo abbiamo chiamato "Lista", si, proprio come quella della spesa, perché abbiamo voluto evidenziare la semplicità e la funzionalità di un oggetto elementare di facile comprensione ed utilizzo per tutti, ma di evidente importanza per la gestione ottimale dell’attività.
Provo ad elencare alcune delle funzioni del programma, che noi definiamo un sistema ed un concetto di lavorazione, che obbliga ad un metodo da seguire che non lascia possibilità di errori e che si occupa di programmare gli ordini da lavorare. Non fa ne schede di produzione, ne preventivi, ma mantiene ed utilizza tutti i dati necessari.
Mi spiego meglio: quando arriva un ordine in azienda, dopo che il cliente ha accettato il preventivo, dovrebbe essere fatta la conferma d'ordine, ovvero l'accordo sottoscritto dall'azienda per un lavoro. Questo è un punto importante, perché da chiarezza su cosa fare e stabilisce i tempi per la consegna con una data ben precisa.     Il cliente deve restituire la CO firmata per accettazione.  Se ciò non viene fatto, l'azienda dovrebbe sollecitarlo per non far slittare la data di consegna alla settimana successiva (e con un continuo rischio d’incomprensioni. Non è vero?).
La data di consegna deve essere calcolata, non solo sulla base dei tempi di produzione, ma anche su una situazione di magazzino e dei lavori in corso, controllando in modo semplice e veloce, almeno i punti di partenza e di fine lavorazione (cioè la prima lavorazione ed il montaggio finale).
Poi deve essere determinata la data d’ingresso in lavorazione, controllando la fattibilità con gli acquisti ai fornitori esterni, oltre all’impegno uomini/impianti e le priorità di lavorazione. Tutto questo, sulla base di un ciclo di lavoro determinato da continui cambiamenti come  guasti, assenze, urgenze o modifiche ai programmi se non  addirittura improvvise aggiunte di quantità.
Oggi questa è la flessibilità richiesta dal mercato e non si può più negarla.
Già c'è poco lavoro quindi perché rinunciare a degli ordini solo perché difficili da gestire?
Poi ci sono da programmare le consegne, i lavori da terzi, come la verniciatura e a complicare ancora di più la situazione, i trasporti, con problemi di corrieri o spedizioni a clienti non sempre sono pronti a ricevere le merci, o quelli che non sempre pagano puntualmente, ecc.... e tutto questo va fatto rispettando una data decisa molti giorni prima. Talvolta anche troppi giorni prima, tanto da far pensare che, qualche volta, era meglio non perderci tempo, perché troppo difficile da calcolare e comunque mai rispettata.
Ed invece no! proprio no! Le aziende di oggi, non possono più permetterselo!
So che sembrano cose banali e molti penseranno: "ma io le faccio tutte queste cose" o "i miei problemi non sono questi, ma ben altri e più seri" o ancora "non è vero che la programmazione è così importante, deve funzionare per prima la lavorazione", e così via....  E a chi la pensa così vorrei chiedere: "Ma ne siete proprio sicuri?"
Adesso tornate a paragonare la partenza di atletica con la vostra programmazione e chedeteVi:  "Cosa succede se non programmo bene il mio lavoro?"




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venerdì 12 luglio 2013

Un esempio di "malainformazione"!

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Due o tre giorni fa, mi sono ritrovato in una piacevole conversazione con il titolare dell'albergo in cui ho pernottato. Poco prima di scendere nella sala ristorante, ero salito in camera per appoggiare i bagagli e, come spesso faccio (forse per deformazione professionale), mi sono messo a guardare le porte, l'arredamento e le finestre. Proprio quest'ultime mi avevano un po' sorpreso perché in alta montagna, avrei pensato e preferito trovare un bel serramento in legno, magari di una grande sezione certificati casaclima ed invece mi accorsi che il pvc mi aveva raggiunto anche li.
Un po' dispiaciuto decisi comunque che quel modesto infisso, tra l'altro semi-nuovo, montato male e già ingiallito internamente e corroso esternamente, non mi avrebbe assolutamente tolto l'appetito. E così è stato...
Infatti, dopo la gustosa cena, l'albergatore mi consigliò un bell'amaro Lucano, tipico della zona iniziando così la chiacchierata. Tutto partì dalla descrizione degli amari della Basilicata e sfociò nella scelta fatta da quest'uomo, circa 10 anni fa, sugli infissi da mettere nel proprio albergo.
Prima di sapere cosa potessi fare di lavoro, con grande gioia e soddisfazione mi disse: "ho fatto la scelta giusta, ho scelto il PVC".
Nonostante l'incredibile voglia di esporgli il mio pensiero, descrivendoli tutta la relazione tecnica che abbiamo fatto sulle differenze fra questi due materiali  "RELAZIONE: Differenze fra infissi in legno e pvc", mi sono limitato a scherzarci un po' e gli ho chiesto di motivarmi la sua scelta.
Lui, sempre con orgoglio, mi disse che nonostante il legno sia visibilmente più bello, non aveva chiesto neanche un preventivo ma era andato sicuro verso l'economica finestra di plastica.
L'uomo, che cito di esempio solamente per esprimere un concetto di malainformazione, ha continuato con queste parole: "beh, non so se lo sa, ma il pvc non ha bisogno di manutenzione, rimane bianco praticamente in eterno e poi almeno non ho tagliato nessun albero.....sono amico della natura sa!!!!"
Mi sarei messo le mani nei capelli, credetemi. Mi sono anche chiesto da quanto tempo non guardasse i suoi cari infissi. Vabbè...
Non potendo e non volendo fare mattina per fargli capire cosa aveva comprato e cosa avrebbe potuto comprare scegliendo un infisso in legno allo stesso prezzo, mi sono limitato a spiegargli che le cose non stavano proprio come le pensava. Se non ricordo male, non volendo fare il presuntuoso ed il saccente, credo di avergli risposto con queste parole. "Quando sono andato in camera non ho guardato le finestre, quindi non posso darle un mio parere. Ma considerando il suo entusiasmo devono essere veramente belle! Ricordo di aver letto da qualche parte, però, che tagliare gli alberi fa bene alla natura e che la durata di un serramento in legno, a parità di manutenzione, è maggiore rispetto all'alluminio e al pvc dato che le vernici hanno fatto grandi progressi negli ultimi anni."
Mi ha risposto: "Chi lo sa chi ha ragione. Ma credo proprio che abbia letto male sa?!"
Sentendomi un po' punzecchiato conclusi così: "beh, forse ha ragione lei, ma io sceglierei comunque gli infissi in legno. Dopotutto a me piacciono le cose vere, fatte dalla natura. Si immagini di dover scegliere una donna: prenderebbe quella con il seno naturale o la rifatta col silicone?"
Per fortuna ci siamo lasciati con una inevitabile grande risata, ma purtroppo, con la stessa malainformazione di sempre.


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giovedì 4 luglio 2013

Tagliare gli sprechi con la messaggistica interna

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Ci scusiamo per questa lunga pausa del blog, non dovuta a cattiva volontà, ma alla riduzione del tempo disponibile dato che i nostri clienti, finalmente, sembra rivedano un raggio di sole!
Sembra proprio che un pò di lavoro (seppure non come gli anni passati) stia arrivando nelle falegnamerie che seguiamo e speriamo che questo valga per tutti.
Il tempo quindi è importante e gestirlo non è semplice, anzi sembra essere una delle voci di "spreco" più significative.....e parlando di sprechi di tempo, vorremmo riportare un tratto dell'articolo fatto dalla Ferrari.



L'articolo del sole 24 ore in breve:   clicca qui
Decine di email. Decine di replay. Decine di forward. Una casella impestata da una valanga di messaggi inutili. Dispendiosi in termini di tempo e di risorse. E il tempo in azienda è denaro. Si fa prima a parlare con il vicino di scrivania (o di ufficio) che non a buttare giù dieci righe forsennate in un messaggio di posta elettronica.
E poi quando la mail ha tanti, troppi, destinatari in copia si perde ancora più tempo. E tanto lo si fa perdere. L'utilizzo improprio della posta elettronica con decine di destinatari per email su argomenti che spesso non li riguardano è una delle principali cause di inefficienze e di perdita di tempo nelle attività lavorative quotidiane nelle aziende. Alla faccia del verba volant e dello scripta manent, Ferrari ha deciso di dare un taglio a tutto questo spam interno.
La Casa di Maranello ha risolto il problema dando un'indicazione semplice e chiara: parlatevi di più e scrivete di meno. Per incentivare una comunicazione più efficace e diretta - si legge sul sito della Casa di Maranello - è stato infatti deciso di limitare fortemente il numero delle email inviate. In particolare, ogni dipendente Ferrari potrà inviare la stessa mail internamente solo a tre persone. Da oggi infatti i dipendenti parleranno di più con i colleghi.

Noi non siamo molto d'accordo
Senza nulla togliere alle decisioni del presidente Montezemolo, siamo contrari a questa scelta per gli scambi d' informazione interna perchè:
- sostituisce le riunioni spesso mal preparate e dilungabili
- limita le "chiacchierate" tra colleghi (anche professionisti e professionali)
- lascia una traccia che impedisce il "non lo sapevo", "nessuno mi aveva avvertito", "chi l'ha deciso?" ecc.

E' logico che ogni sistema può causare perdita di tempo, ma noi riteniamo che la giusta costruzione di un team di persone, integrato negli obiettivi dell'azienda, porta vantaggi superiori agli sprechi.
Inoltre il vero spreco non sta nel sistema di messaggistica, bensì nelle confuse mansioni e responsabilità delle persone.
Se definite bene, a cosa serve tutto questo scambio-spreco di informazioni?



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domenica 9 giugno 2013

UNA CONSIDERAZIONE

Clicca qui!
Mentre vediamo un costante aumento di affluenza di lettori dei nostri post, notiamo che solo poche persone si interessano al "sfoglia il nostro giornale" inserito nella colonna destra dell'homepage.





Di ciò ci spiace, perchè l'impegno a fornire interessanti notizie del settore legno (e non solo!), spesso riprese da giornali qualificati, oltre ad essere notevole, può dare qualcosa che, diversamente, va cercata e....trovata. O, come in genere capita, sentita da altri!
Ci farebbe piacere veder crescere anche questa rubrica e magari poterVi leggere ancor più con  commenti e partecipazioni.
Comunque e sempre un grazie a tutti.

giovedì 6 giugno 2013

DETRAZIONI FISCALI 2013 - Ristrutturazione casa e mobili

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Alleghiamo qua sotto le informazioni, prese dal sole 24 ore, sulle detrazioni fiscali

Tutti i bonus casa subito in vigore: la guida completa agli incentivi con le nuove scadenze

Tutti i bonus casa subito in vigore. E' in Gazzetta Ufficiale il decreto che proroga dal 30 giugno al 31 dicembre l'incentivo fiscale del 50% per le ristrutturazioni edilizie; proroga e rafforza dal 55% al 65% gli interventi di efficientamento energetico; introduce fino a a fine 2013 un bonus del 50% sull'acquisto di mobili collegato a ristrutturazioni. 
Fin da domani sarà dunque possibile accedere a tutti i bonus. A tutte le novità Il Sole 24 Ore in edicola oggi dedica una guida pratica di quattro pagine da conservare: il testo e l'analisi delle norme, le scadenze aggiornate, le indicazioni sulle procedure per accedere ai bonus senza problemi, i commenti e consigli degli esperti, le risposte alle domande più frequenti.



Decreto debiti PA 
Dopo l'approvazione definitiva alla Camera - all'unanimità – del decreto pagamenti, lo sblocco dei crediti vantati dalle imprese verso la Pa entra in fase operativa. In attesa che si sciolga il nodo della compensazione fra crediti e debiti fiscali (cartelle già emesse), dopo la pubblicazione della regolamentazione in Gazzetta Ufficiale, Regioni, Province e Comuni potranno liberare risorse finanziarie fino a 40 miliardi entro il 2013 (prima tranche di un monte stimato in oltre 90 miliardi). Sul Sole 24 Ore di giovedì 6 giugno gli ultimi dettagli sul provvedimento e un crono-programma con tutte le scadenze utili per enti locali e imprese da ora al 31 dicembre.

Le regole per i bonus del 65% e del 50% in edilizia

Riportiamo il testo degli articoli del decreto legge 4 giugno 2013, n. 63 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 130 del 5 giugno, «Disposizioni urgenti per il recepimento della Direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nell'edilizia per la definizione delle procedure d'infrazione avviate dalla Commissione europea, nonché altre disposizioni in materia di coesione sociale») che dispongono il bonus del 65% e la proroga del 50% per le ristrutturazioni edilizie. 

Articolo 14 
Detrazioni fiscali per interventi di efficienza energetica 
1. Le disposizioni di cui all'articolo 1, comma 48, della legge 13 dicembre 2010, n. 220, e successive modificazioni, si applicano nella misura del 65 per cento anche alle spese sostenute dalla data di entrata in vigore del presente decreto al 31 dicembre 2013, con
l'esclusione delle spese per gli interventi di sostituzione di impianti di riscaldamento con pompe di calore ad alta efficienza ed impianti geotermici a bassa entalpia nonché delle spese per la sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di
calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria. 
2. La detrazione spettante ai sensi del comma 1 si applica nella misura del 65 per cento alle spese sostenute dalla data di entrata in vigore del presente decreto al 30 giugno 2014 per interventi relativi a parti comuni degli edifici condominiali di cui agli articoli 1117 e 1117-bis del codice civile o che interessino tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio. 
3. La detrazione spettante ai sensi del presente articolo è ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui all'articolo 1, comma 24, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e successive modificazioni, e all'articolo 29, comma 6, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2. 

Articolo 15 
Detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione ed efficienza energetica 
1. Nelle more della definizione di misure ed incentivi selettivi di carattere strutturale, finalizzati a favorire la realizzazione di interventi per il miglioramento e la messa in sicurezza degli edifici esistenti, nonché per l'incremento del rendimento energetico degli
stessi, si applicano le disposizioni di cui agli articoli 14 e 16. 

Articolo 16 
Proroga delle detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione edilizia e per l'acquisto di mobili 
1. All'articolo 11, comma 1, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, le parole: «30 giugno 2013» sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2013». 
2. Ai contribuenti che fruiscono della detrazione di cui al comma 1 è altresì riconosciuta una detrazione dall'imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, nella misura del 50 per cento delle ulteriori spese documentate per l'acquisto di mobili finalizzati
all'arredo dell'immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione di cui al presente comma, da ripartire tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo, è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro.

venerdì 31 maggio 2013

Quale sarà la prossima edilizia?

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Siamo in piena recessione e si parla solo di edilizia, quale giusto e reale motore per un rapido incremento del lavoro. La ricerca è rivolta ad una edilizia che speriamo sia più controllata ed intelligente della precedente.

Un esempio?
Il "piano di governo" promosso dal comune di Milano dove sta per essere costruita la casa in legno più alta del mondo che sorgerà alla Bicocca; il comune prevede che il 35% dei nuovi insediamenti sarà destinato a questo genere di abitazione e da fornire a giovani coppie, single, famiglie, studenti, ecc...











Sarà costruita con pannelli X-Lam e farà parte delle nuove "Social Housing", cioè abitazioni di ottima qualità, performanti, ma con costi contenuti (ca. 600-800 €/mq)
Avrà 112 appartamenti da 50 a 100 mq e sul tetto ci saranno una palestra ed un percorso per il jogging.
Il riscaldamento e l'acqua dei sanitari, saranno ricavati dall'autonomo impianto fotovoltaico.
Altra probabile caratteristica, i vetri delle finestre "autopulenti" quelli cioè che consentono tale funzione, grazie all'azione combinata di due elementi naturali: la luce del sole e la pioggia!
Cosa sono i vetri autopulenti?
Approfondisci l'argomento cliccando qui: http://www.locaserve.com/blog/materiali-autopulenti-cosa-sono
Volendo, queste finestre, possono essere abbinate ad altre funzioni del vetro, come l'isolamento acustico e termico, di sicurezza, ecc... portando così all'eliminazione delle zone fredde, a poter fare a meno dei termosifoni nelle loro prossimità, contribuendo così all'abbassamento di Co2.

Sarebbe anche auspicabile che alcuni appartamenti fossero attrezzati con applicazioni di domotica, permettendo anche a persone diversamente abili un'agevole vita domestica. La domotica infatti può essere applicata alle aperture per l'esterno, come tapparelle, porte, ecc... oppure ai sistemi di sicurezza, antincendio ed effrazione, agli apparecchi domestici.  Per maggiori informazioni vi rimandiamo a questo post: http://www.locaserve.com/blog/la-prima-casa-domotica-persone-diversamente-abili

Infine, seppure con un costo maggiore, le pitture delle pareti possono essere fatte con vernici ecologiche.
Questo consentirebbe la traspirazione delle pareti che dovrebbero agire da filtro per l'umidità esterna eliminando prodotti inquinanti che producono alte quantità di rifiuti tossici, spesso dispersi nell'ambiente per l'incuria delle micro aziende dedite a questi lavori. Leggete qui: http://www.locaserve.com/blog/le-vernici-ecologiche-cosa-sono-vantaggi

Bene, speriamo che questo possa essere l'inizio di un "buon vivere"! 



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venerdì 24 maggio 2013

Convincersi dell'impossibilità di adattarsi al cambiamento

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Il futurologo americano esperto in innovazione, Jim Carroll, ha scritto sul suo blog le "10 Great words for innovation". 
Queste parole sono state pensate per dare una scossa a chi, in questo momento di crisi, sente di aver perso entusiasmo e fiducia nel futuro.
Le riportiamo qua sotto:
Osservare, pensare, cambiare, sfidare, bandire, provare, autorizzare, domandare, crescere e fare.





Poco tempo fa, navigando sulla rete, sono imbattuto nel video di presentazione di Jimm Carroll. Trovandolo molto interessante, ho continuato la ricerca sul suo blog e nelle svariate pagine che parlano di lui. Ho potuto constatare con mio grande piacere, che le cose che vengono dette, non sono molto lontane da quelle che anche noi proponiamo ai nostri clienti.

Vi ripropongo in poche parole il pensiero di Carroll. 
Concentriamoci sul mondo delle imprese: negli ultimi anni è cresciuto il turnover tra i clienti, alcuni settori considerati di nicchia sono stati invasi da nuove aziende, i costi sono aumentati, molti prodotti e servizi sono diventati alla portata di tutti e rischiano di essere sommersi da un mercato sempre più veloce e complesso.
E' difficile far crescere il proprio brand (conoscenza del marchio) ed il fatturato quando si devono far quadrare i conti, ma il tempo passa e rimanere fermi a guardare le macerie non è una soluzione. 
Il futuro sarà ancora più segnato dalla competizione, per questo è fondamentale cambiare approccio ed allenare lo sguardo a cogliere le opportunità che si presenteranno.

Secondo Carroll è proprio in questi tempi incerti che è fondamentale cambiare atteggiamento. Sono nate così le sue dieci parole-chiave, come un insieme di linee guida per affrontare il futuro.
Per chi si occupa di impresa è fondamentale ogni tanto fermarsi, fare un passo indietro e osservare
Ogni organizzazione deve essere sempre focalizzata su quello che sta per succedere, sulle novità che segneranno il prossimo periodo e sulle possibili novità richieste dei clienti. Giocare d'attacco e non di rimessa.
In un'epoca dominata dalla velocità non si può pensare di avere successo semplicemente replicando quello che ha funzionato in passato. Il cambiamento è una strategia che paga, anche se per attuarla bisogna correre dei rischi. La prudenza funziona quando si vuole mantenere una posizione, o si vogliono limitare i danni.
Per portare il cambiamento a livello globale è importante che tutte le persone coinvolte nella gestione dell'impresa, a tutti i livelli, siano pronte e convinte in un miglioramento. Rimanere ancorati alle abitudini o convincersi dell'impossibilità di adattarsi ai tempi che cambiano non può essere una risposta.
Una delle cose che mi è rimasta più impressa fra le idee di Carroll, è l'importanza che ripone nel "dare potere a terzi". Se tutto si muove sempre più velocemente non possiamo pensare che le decisioni e le risposte ai problemi vengano prese seguendo rigidi percorsi gerarchici o infinite procedure burocratiche.
I clienti oggi più che mai vogliono la rapidità, e nella competizione per offrire il miglior servizio possibile il primo parametro di valutazione è la velocità. Date fiducia ai vostri manager e ai vostri collaboratori, delegate poteri e responsabilità, fidatevi e lasciate che abbiano il “potere”, e la responsabilità, di decidere cosa è giusto fare, quando e come.

Siamo consapevoli degli gli enormi rischi che possono portare i cambiamenti. Capiamo, inoltre, che tutta questa situazione possa mettere paura e che, come si fa quando qualcosa ci terrorizza, la miglior cosa sia rimanere fermi. Ma, purtroppo, sappiamo tutti che non è in questo modo che si sfugge da nessun problema.

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venerdì 17 maggio 2013

La riduzione dei costi in una fabbrica di serramenti


In questi anni difficili, dove l’economia è in stallo e non c’è lavoro per tutti, uno dei principali obiettivi di molte aziende è la riduzione dei costi. I rischi in cui incappare nel tentativo di raggiungere tale scopo, sono quelli di tagliare nei punti sbagliati e troppo a fondo.
Ma se questo periodo dovesse perdurare e se il lavoro non fosse sufficiente a tutti, cosa possiamo fare per mandare avanti la propria azienda e tornare a fare utili se non una manovra di questo tipo?





Con molti nostri clienti infissai affrontiamo spesso questo argomento, perché, non solo mancano le quantità, ma è anche cambiata la tipologia di cliente; i cantieri si sono ridotti notevolmente, le rivendite sono molto esigenti ed il cliente privato ha bisogno di presenza, costanza e artigianalità.
Per non parlare delle difficoltà per vendere nei paesi esteri.

In questo momento avere una struttura adeguata al mercato significherebbe lavorare sia per commessa (privati e rivendite) che per serie (cantieri), avere prodotti di alta qualità e di ottime prestazioni tecniche, possedere una vasta gamma di tipologie, avere adeguati prezzi di vendita e possedere un buon sistema commerciale, possibilmente esteso a tutto il territorio nazionale!
Uno scherzo, no?!  Ed infatti la realtà è ben diversa.

Molte sono le aziende nate negli anni passati ed attrezzate per lavorare con le imprese edili; di queste poche hanno creato una rete di vendita e ancor meno quelle che hanno saputo tenere un controllo del loro “Piano dei Costi”.
Tutto perché c’era lavoro in abbondanza e per tutti…. perciò nessuno si è messo a prevedere il futuro!
Quindi oggi, per uscire da questo tunnel, uno dei pochi sistemi è effettivamente la riduzione di tutte le voci di costo, agendo sia nei reparti di lavorazione che negli uffici, rendendoci conto che possiamo fare molto meglio con tanto di meno!

Un esempio :
fabbrica di finestre in legno, azienda di notevole capacità produttiva, da sempre dedita a servire imprese, un buon nome che subisce la mancanza di ordini ed i rischi d’incasso dalle imprese, ma che scopre il  possibile aumento di ordini dai clienti privati.
Come già detto, le caratteristiche dei due tipi di mercato richiedono altrettante caratteristiche interne: mentali, commerciali, organizzative, nonché di flessibilità nei reparti lavorazione …e così via.
L’azienda perciò dovrebbe essere corretta per adeguarsi sia alla necessità di coprire i costi con fatturati spesso elevati, che per entrare in un mondo complesso e poco conosciuto.
Ed è ovvio che in periodi difficili, la predisposizione agli investimenti, spesso pesanti, non è cosa semplice da attuare.   E’ però altrettanto vero che senza fare niente non viene niente!
Ma alcune modifiche nei punti strategici della fabbrica possono essere fatte senza grandi spese, ottenendo anche notevoli risultati.
Ad esempio nei reparti di lavorazione si può migliorare la gestione dei magazzini, trovare velocità e flessibilità per le piccole quantità in verniciatura, ottimizzare il reparto di montaggio, migliorare il carico camion (ecc...), finalizzando gli obiettivi a ridurre i tempi, migliorare la qualità, dare servizio di precisione e puntualità e tanto altro ancora.  Il tutto con modesti impegni finanziari.
Così è altrettanto possibile adeguare gli uffici, tecnici ed amministrativi, gestendo l’organizzazione di vendita al rispetto dei fatturati, rivedendo le proprie mansioni con  sistemi  e programmi personalizzati per falegnamerie (anche semplici come il nostro "Lista") o magari con l’inserimento dei più generici ERP.
Merita evidenziare l’importanza di una figura poco conosciuta nelle falegnamerie: il tecnico di produzione.  Questo personaggio ha il compito principale nel guidare le persone in ufficio e nei reparti, individuando le  difficoltà, creando efficienza e riducendo le improduttività.

….ed è a questo punto che subentriamo noi, tecnici che elaborano un progetto guida, condiviso e mirato ad ottenere i risultati preposti.   E’ il nostro lavoro giornaliero e per il quale ci sono voluti anni di esperienze e conoscenza approfondita di attrezzature e sistemi.
Certamente siamo consapevoli delle difficoltà di questo periodo che richiede grande impegno, fiducia e perseveranza, ma crediamo anche che, se ce ne stiamo fermi ad aspettare un miracolo o a guardare bruciare quanto è stato costruito con tanta fatica, sia molto, molto peggio.
Abbiamo scelto di fare gli imprenditori e adesso dobbiamo dimostrarlo!

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sabato 11 maggio 2013

IL "conto termico" o il "Green Deal"?

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Il ministero dell’Ambiente e quello dello Sviluppo Economico hanno fatto nascere il “conto termico” che motiva un interesse nelle operazioni di detrazione-rimborso negli edifici.
La proposta convalidata anche da Legambiente, cerca di fare il punto sulle direttive in materia di efficienza, con soluzioni per una riqualificazione del patrimonio edilizio italiano.







Questo significa che nel calcolo del “conto termico” potrà essere considerata la produzione di energia elettrica creata da impianti tipo fotovoltaico, caldaie a pellettes, pompe di calore, ecc. Valutando le rese dell’impianto, i limiti di emissione e la fascia climatica, e altri parametri equivalenti, sarà possibile premiare gli impianti a maggiore rendimento.
L’incentivo ministeriale dovrebbe rimborsare sino a circa il 40% delle spese sostenute.


Ma analizziamo più a fondo!
Dal 1998 sono state introdotte detrazioni fiscali del 36-41% per le ristrutturazione edili con interventi su quasi 6 milioni di abitazioni, senza però alcun vincolo di tipo energetico.
Successivamente si è incentivato gli interventi di recupero energetico con detrazioni al 55%; questi hanno motivato circa 2 milioni di interventi tra sostituzione di infissi, caldaie, pannelli solari termici, pompe di calore.

Ma questi incentivi scadono a giugno 2013 e non sono risparmi reali, in quanto presuppongono redditi da detrarre, con difficoltà per le famiglie, in un periodo di recessione a ottenere finanziamenti.
Quindi queste leggi, pur avendo riscosso grande interesse, non hanno risolto il problema!


Una soluzione potrebbe arrivare da Legambiente e AzzeroCo2 con l’intervento diffuso delle Energy Service Company (ESCo), che investono in proprio e recuperano l’investimento con il risparmio realizzato in bolletta.
Ma perché questo meccanismo virtuoso possa diffondersi occorrono nuovi strumenti e un fondo di garanzia per il credito alle imprese.

Il modello da seguire è quello già introdotto nel Regno Unito, il Green Deal, che permette la realizzazione d’interventi senza alcuna spesa per le famiglie, perchè i costi saranno interamente coperti dal risparmio ottenuto.
Secondo i calcoli, per chi abita in condominio, la riduzione delle bollette di riscaldamento sarebbe circa del 50%, entro un massimo di 11 anni, pari ad una cifra di 800 – 1300 € anno. 

Senza dimenticare che l’intervento, calcolato su 200 mila alloggi all’anno (circa 14mila condomini), metterebbe in moto investimenti per circa 3 miliardi di euro, creando forse 120 mila nuovi posti di lavoro nel periodo 2014-2020.

Speriamo che il nuovo governo riesca (decida) ad affrontare anche questo tema.



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